Il DOJO: luogo dove si segue la via
Dōjō (道場) è un termine giapponese che significa etimologicamente luogo (jō) dove si segue la via (dō). In origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha ottenne il risveglio e per estensione i luoghi deputati alla pratica religiosa nei templi buddhisti. Il termine venne poi adottato nel mondo militare e nella pratica del Bujutsu, che durante il periodo Tokugawa fu influenzata dalla tradizione Zen, perciò è a tutt’oggi diffuso nell’ambiente delle arti marziali.
Nel budō è lo spazio in cui si svolge l’allenamento ma è anche simbolo della profondità del rapporto che il praticante instaura con l’arte marziale; tale ultimo aspetto è proprio della cultura buddhista cinese e giapponese, che individua il dojo quale luogo dell’isolamento e della meditazione.
Il Dojo del M° Gamba è un luogo in costante cambiamento, in modo tale da renderlo il più possibile accogliente e coinvolgente per gli studenti. Questi si trovano in un ambiente completamente isolato dal Mondo esterno, ricco di riferimenti alla cultura giapponese e alla storia del Karate.
Nella parte esterna il Dojo è circondato da un porticato in stile orientale sorretto da 30 colonne ognuna delle quali porta un’incisione fatta dagli allievi del Maestro che si sono distinti nella realizzazione del Dojo stesso.
Un particolare contributo è stato dato dall’Architetto Mario Squizzato (con studio in via Piemonte,19 bis Padova), ex all’allievo del M° Gamba.
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